Parliamo del riscaldamento globale

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  1. sestogrado
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    CITAZIONE (Burian @ 26/10/2009, 20:06)
    Lo dovremmo negare?

    ciao Federico,
    la libertà di pensiero prima di tutto. per me il global warming non è una teoria scientifica ma è pura ideologia. innanzitutto si baserebbe sul concetto che la popolazione mondiale è in surplus rispetto alle risorse che la Terra possiede: FALSO. siamo parecchi è vero, ma la Terra offre parecchie risorse che o non vengono sfruttate a dovere (sole, vento, acqua, elettromagnetismo) o vengono sfruttate da e per pochi (petrolio, metano) e sono in mano alle terrificanti multinazionali. le attività umane pertanto produrrebbero una concentrazione mostruosa di CO2 (anidride carbonica) che agirebbe come trappola per la radiazione solare di una determinata lunghezza d'onda e che provocherebbe un incremento termico nella bassa atmosfera: FALSO. L'anidride carbonica è un gas "pesante", più denso dell'aria, si accumula nei bassi topografici. la CO2 "umana" avrebbe un impatto minimo sul riscaldamento globale. detto per inciso, i vulcani producono molta più CO2 delle attività umane, l'Etna per esempio rilascia quotidianamente da 11000 a 70000 tn/giorno di anidride carbonica. non so poi quanta ne produciamo noi, mondo animale/umano semplicemente respirando.. fortunatamente disponiamo di parecchi dati sulle variazioni annuali/stagionali di CO2 in atmosfera, visto che le misurazioni esistono dal settecento, alcuni vantano anche dati sulle carote di ghiaccio ma è stato SCIENTIFICAMENTE provato che le concentrazioni di gas intrappolate nel ghiaccio non hanno alcuna validità viste le forti modifiche strutturali cui va incontro il ghiaccio ogni anno (ricordo inoltre che in profondità il ghiaccio, specie per ghiacciai molto spessi come in antartide, va incontro ad un riscaldamento dovuto al peso della colonna sovrastante) che provocano variazioni nella concentrazione del gas intrappolato. Alcuni dati inoltre non sono stati presi in considerazione negli odierni grafici che si mostrano all'ignara popolazione mondiale; la concentrazione odierna di CO2 si aggira tra i 350 e i 375 ppm, tra il 1936 e il 1944 questo valore fu superato di parecchio aggirandosi tra i 393 a 454,7 ppm (non ci provate a tirare fuori la seconda guerra mondiale eh). se si plottassero i dati in un grafico che prenda in considerazione le oltre 90000 misurazioni effettuate negli ultimi 200 anni, si vedrebbe come la concentrazione di CO2 ultimamente, si attesti su un plateu piuttosto costante senza mostrare un incremento significativo.
    mi pongo comunque molte domande: si parlava di buco nell'ozono, che fine ha fatto? com'è possibile stimare con certezza la temperatura media globale passata, per paragonarla a quella attuale, se non si è tenuto conto della temperatura degli oceani? e soprattutto se le uniche misure di cui disponiamo appartengono all'emisfero boreale? prima si parlava di effetto serra e adesso un po' più genericamente di riscaldamento globale, qual'è la differenza? perchè i grandi progetti che si occupano di clima: IPCC, NASA, NOAA ecc non tengono conto pubblicamente dell'attività solare?
    non è che voglio vedere marcio ovunque ma a me sta storia del riscaldamento globale non mi va giù finchè non vedrò dati veramente convicenti e inconfutabili. per buona pace di Al Gore

     
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  2. sax74
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    CITAZIONE (sestogrado @ 27/10/2009, 09:38)
    CITAZIONE (Burian @ 26/10/2009, 20:06)
    Lo dovremmo negare?

    ciao Federico,
    la libertà di pensiero prima di tutto. per me il global warming non è una teoria scientifica ma è pura ideologia. innanzitutto si baserebbe sul concetto che la popolazione mondiale è in surplus rispetto alle risorse che la Terra possiede: FALSO. siamo parecchi è vero, ma la Terra offre parecchie risorse che o non vengono sfruttate a dovere (sole, vento, acqua, elettromagnetismo) o vengono sfruttate da e per pochi (petrolio, metano) e sono in mano alle terrificanti multinazionali. le attività umane pertanto produrrebbero una concentrazione mostruosa di CO2 (anidride carbonica) che agirebbe come trappola per la radiazione solare di una determinata lunghezza d'onda e che provocherebbe un incremento termico nella bassa atmosfera: FALSO. L'anidride carbonica è un gas "pesante", più denso dell'aria, si accumula nei bassi topografici. la CO2 "umana" avrebbe un impatto minimo sul riscaldamento globale. detto per inciso, i vulcani producono molta più CO2 delle attività umane, l'Etna per esempio rilascia quotidianamente da 11000 a 70000 tn/giorno di anidride carbonica. non so poi quanta ne produciamo noi, mondo animale/umano semplicemente respirando.. fortunatamente disponiamo di parecchi dati sulle variazioni annuali/stagionali di CO2 in atmosfera, visto che le misurazioni esistono dal settecento, alcuni vantano anche dati sulle carote di ghiaccio ma è stato SCIENTIFICAMENTE provato che le concentrazioni di gas intrappolate nel ghiaccio non hanno alcuna validità viste le forti modifiche strutturali cui va incontro il ghiaccio ogni anno (ricordo inoltre che in profondità il ghiaccio, specie per ghiacciai molto spessi come in antartide, va incontro ad un riscaldamento dovuto al peso della colonna sovrastante) che provocano variazioni nella concentrazione del gas intrappolato. Alcuni dati inoltre non sono stati presi in considerazione negli odierni grafici che si mostrano all'ignara popolazione mondiale; la concentrazione odierna di CO2 si aggira tra i 350 e i 375 ppm, tra il 1936 e il 1944 questo valore fu superato di parecchio aggirandosi tra i 393 a 454,7 ppm (non ci provate a tirare fuori la seconda guerra mondiale eh). se si plottassero i dati in un grafico che prenda in considerazione le oltre 90000 misurazioni effettuate negli ultimi 200 anni, si vedrebbe come la concentrazione di CO2 ultimamente, si attesti su un plateu piuttosto costante senza mostrare un incremento significativo.
    mi pongo comunque molte domande: si parlava di buco nell'ozono, che fine ha fatto? com'è possibile stimare con certezza la temperatura media globale passata, per paragonarla a quella attuale, se non si è tenuto conto della temperatura degli oceani? e soprattutto se le uniche misure di cui disponiamo appartengono all'emisfero boreale? prima si parlava di effetto serra e adesso un po' più genericamente di riscaldamento globale, qual'è la differenza? perchè i grandi progetti che si occupano di clima: IPCC, NASA, NOAA ecc non tengono conto pubblicamente dell'attività solare?
    non è che voglio vedere marcio ovunque ma a me sta storia del riscaldamento globale non mi va giù finchè non vedrò dati veramente convicenti e inconfutabili. per buona pace di Al Gore

    Salve raga ...mi intrometto nella discussione, che reputo molto interessante, anche perchè è da giorni che avrei voluto creare una discussione su questo argomento (anzi chiedo ai moderatori che se vogliono spostarla e creare un nuovo argomento non sarebbe male :wink3.gif: ); negli ultmi mesi ho letto in diverse riviste scientifiche articoli che parlavano proprio di questo (ho anche conservato gli articoli), ed in pratica nel mondo scientifico ed in maniera più particolare in quello della metereologia si sono venuti a creare due schieramenti con i due modi di pensare da voi appena asposti; e cioè chi pensa che il "global warming" sia la causa di tutti questi cambiamenti climati e che l'uomo ne sia il maggior colpevole, e dall'altra chi sostiene che il tutto sia riconducibile a dei cicli che il nostro pianeta ha normalmente nel corso dei millenni.
    Ora se la redazione è daccordo mi piacerebbe creare su questo argonento un tema di discussione, anche per vedere all'interno del nostro gruppo quanti sono che la pensano in un modo e quanti la pensano in un altro.
    Se volete parto io: io propenso più per la seconda, cioè che vi siano dei cicli "vitali che il nostro pianeta attraversa, e questo perchè mentre la prima ipotesi come dice bene Sestogrado è basata su ideologie e su teorie e poche certezze scientifiche, la seconda si basa su cicli che il nostro pianeta a effettivamente attraversato nei secoli (quindi reali), ma sopratutto sempre come già detto da Sestogrado, i sostenitori del global warming non prendono quasi mai in considerazione l'effetto che il sole ( a sua volta con i suoi cicli interni!! ) ha sulla terra. Attenzione questo è solo un mio pensiero, e soprattutto non sono un esperto nel settore, quindi mi sto limitando a scrivere quello che penso dopo aver letto e sentito diverse teorie.
    A voi ....... :wink_smilie.gif:
     
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  4. sax74
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  5. Blizzard81
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    Pur non avendo idee chiarissime anche io penso che la teoria del GW antropico soffra di " ideologismo ambientalista e catastrofista " non suffragato da dati.

    La verità è che le medie climatiche sono soltanto delle medie, il clima è sempre cambiato e sempre cambierà: a volte cambia molto lentamente, altre si modifica radicalmente e in pochissimi anni. Non è vero che i cambiamenti climatici debbano manifestarsi in lunghi periodi, non è vero che le medie di riferimento debbano essere la bibbia della climatologia. Il clima è, per definizione, variabile. Noi stiamo vivendo un periodo estremamente piovoso, gli anni 70 sono stati molto aridi ma tutto questo fa parte delle normali oscillazioni climatiche. Del resto non possiamo non tenere conto degli errori e della mancanza di dati meteo del passato, dei diversi sistemi di registrazione e raccolta dati.
    Palermo nell' estate del 2007 ha vissuto tre mesi caldissimi con valori elevatissimi anche per le nostre medie, l' autunno di quest' anno si sta caratterizzando per piogge record ma entrambe le situazioni rientrano nelle normali oscillazioni climatiche.

    Nel GW c' è un' influenza antropica ? Possibile ma i fattori che influenzano le temperature terrestri sono numerosi e l' uomo gioca un ruolo secondario.

    Chi pensa di costringere il clima all' interno di rigidi schemi aritmetici non conosce l' ABC della scienza.
     
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  6. salvo92rosanero
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    Straquoto quello detto da Luca :thumb_yello.gif:
     
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  7. Ice1986
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    anke io quoto Luca, il clima è sempre cambiato e sempre cambierà..
     
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  8. sax74
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    CITAZIONE (Blizzard81 @ 27/10/2009, 13:25)
    Pur non avendo idee chiarissime anche io penso che la teoria del GW antropico soffra di " ideologismo ambientalista e catastrofista " non suffragato da dati.

    La verità è che le medie climatiche sono soltanto delle medie, il clima è sempre cambiato e sempre cambierà: a volte cambia molto lentamente, altre si modifica radicalmente e in pochissimi anni. Non è vero che i cambiamenti climatici debbano manifestarsi in lunghi periodi, non è vero che le medie di riferimento debbano essere la bibbia della climatologia. Il clima è, per definizione, variabile. Noi stiamo vivendo un periodo estremamente piovoso, gli anni 70 sono stati molto aridi ma tutto questo fa parte delle normali oscillazioni climatiche. Del resto non possiamo non tenere conto degli errori e della mancanza di dati meteo del passato, dei diversi sistemi di registrazione e raccolta dati.
    Palermo nell' estate del 2007 ha vissuto tre mesi caldissimi con valori elevatissimi anche per le nostre medie, l' autunno di quest' anno si sta caratterizzando per piogge record ma entrambe le situazioni rientrano nelle normali oscillazioni climatiche.

    Nel GW c' è un' influenza antropica ? Possibile ma i fattori che influenzano le temperature terrestri sono numerosi e l' uomo gioca un ruolo secondario.

    Chi pensa di costringere il clima all' interno di rigidi schemi aritmetici non conosce l' ABC della scienza.

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  9. Burian
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    Ciao Andrea, assolutamente la libertà di pensiero prima di tutto, non era mai stato messo in dubbio. :thumb_yello.gif:

    Comunque leggendo le vostre risposte noto che ci si è spostati sul discutere sulle cause del Global Warming, quando invece il discorso era nato sulla reale esistenza del riscaldamento globale.

    Di seguito ecco il grafico delle anomalie della temperatura globale dal 1880 al 2008. Fonte: Wikipedia

    image

    Si nota benissimo l'aumento della temperatura globale negli ultimi decenni. Io non sono ben esperto in materia e non conosco i metodi di rilevamento di tali anomalie nel passato, ma se prendiamo per vero grafici come questo e anche molti altri, che si basano su rilevazioni realmente effettuate, penso che non ci siano dubbi nell'affermare che il GW sia una realtà. Sulle cause potremmo stare ore a parlarne, non ne usciremmo mai, perchè i fattori che concorrono nei cambiamenti del nostro clima sono numerosissimi e di difficile identificazione e quantificazione matematica. Chissà nel futuro, magari troveremo le risposte che cerchiamo. :thumb_yello.gif:
     
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  10. sestogrado
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    l'aumento relativo della temperatura media annua è fuori discussione (anche se mantengo delle perplessita su come e dove vengano presi questi dati e sulla serie storica). anche l'atmosfera, così come altri sistemi, sono soggetti ad oscillazioni delle variabili che li caratterizzano e la temperatura è uno di questi. non per altro si ritiene che usciamo da un periodo di "anomalia negativa" durato dal 1300 al 1850. tuttavia nei singoli decenni si assiste a variazioni minori, attualmente potremmo trovarci all'apice positivo di una di queste. ricordo ancora che tra l'età romana e il medioevo è stata possibile la colonizzazione della groenlandia o la coltivazione di ampie zone dell'europa del nord con specie tipiche mediterranee. molti scienziati (e io concordo pienamente) credono che queste oscillazioni siano causate da variazioni nell'intensità dell'attività solare e dunque nella magnitudo della radiazione elettromagnetica incidente...

    resto perplesso comunque riguardo l'argomento dati analitici. se c'è una cosa che ho imparato studiando in una facoltà scientifica è che spesso un risultato viene falsato dalla totale mancanza o dalla scarsità di dati. faccio un esempio: se la curva dell'anidride carbonica, o della temperatura, impenna mostruosamente rispetto all'ottocento, può essere che sia semplicemente perchè abbiamo pochi dati del passato o perchè i valori venivano misurati in modo errato?
     
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  11. Blizzard81
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    CITAZIONE
    resto perplesso comunque riguardo l'argomento dati analitici. se c'è una cosa che ho imparato studiando in una facoltà scientifica è che spesso un risultato viene falsato dalla totale mancanza o dalla scarsità di dati. faccio un esempio: se la curva dell'anidride carbonica, o della temperatura, impenna mostruosamente rispetto all'ottocento, può essere che sia semplicemente perchè abbiamo pochi dati del passato o perchè i valori venivano misurati in modo errato?

    Esatto ! Il GW (come dimostrato dal grafico postato da Fede) è una realtà innegabile ma le dimensioni e le cause sono tutte da discutere. Quel che è certo è che in passato ci sono stati cambiamenti climatici (naturali) anche più veloci di quelli attuali. :wink_smilie.gif:
     
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    Io la penso come Luca.
    Mi pare quindi che la pensiamo tutti allo stesso modo :wink3.gif:
     
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  13. docnoto65
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    CITAZIONE (Bowman @ 27/10/2009, 23:29)
    Io la penso come Luca.

    Concordo :thumb_yello.gif:
     
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  14. Poticino
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    In questi giorni mi passano per le mani diversi articoli interessanti, sto facendo una tesi che collega i cambiamenti climatici con quelli economici (detto un pò semplicisticamente...).
    E' uscito ieri sul sito ufficiale della BBC News, il più famoso notiziario britannico, un articolo interessante, quanto provocatorio, sulla "fine" del Riscaldamento Globale, che, a quanto pare, è in fase di decrescita.
    Anzitutto, si fa l'osservazione che le temperature globali non sono aumentate negli ultimi 11 anni, in quanto l'anno più caldo risale oramai al 1998, questo malgrado il forte aumento dei gas serra nell'atmosfera che si è nel frattempo misurato, che avrebbe dovuto condurre a record di caldo assoluti.
    Due anni fa una ricerca della Royal Society tentò di dimostrare come l'aumento dell'attività solare avvenuto nel XX Secolo non potesse essere responsabile dell'incremento delle temperature terrestri, facendo un confronto con l'intensità dei raggi cosmici giunti sul nostro Pianeta negli ultimi 40 anni.
    Ma lo scienziato solare Piers Corbyn ha invece recentemente sostenuto che l'impatto delle particelle cariche provenienti dal Cosmo, di intensità variabile sull'atmosfera terrestre a seconda dell'attività solare più o meno intensa, risulta essere maggiore di quanto finora creduto, e potrebbe essere il responsabile quasi per intero del riscaldamento intervenuto negli ultimi cinquant'anni.
    La sua scoperta è, secondo l'autore, talmente importante da convocare un'apposita conferenza a Londra per la fine del mese.
    Ma di fondamentale importanza per la regolazione delle temperature terrestri è il ruolo svolto dagli Oceani.
    Una ricerca del Prof. Easterbrook della Western Washington University, sostiene che gli Oceani attraversano periodicamente cicli più caldi e più freddi, nell'arco di tempo variabile tra i 30 ed i 60 anni.
    Il più importante è il ciclo delle oscillazioni della Pacific Decadal Oscillation, che è stata positiva per lungo tempo, mentre adesso, da pochi anni, ha iniziato a raffreddarsi.
    Il periodo di raffreddamento globale compreso tra il 1945 ed il 1977 ha coinciso con una fase fredda della PDO, verso la quale ci stiamo avviando anche adesso.
    Questo, stando al Prof. Easterbrook, il calo della PDO dovrebbe garantirci almeno 30 anni di raffreddamento globale!
    Ma non tutti sono concordi con queste teorie.
    Al britannico Met Office Hadley Centre sono ancora convinti della validità della Teoria del Riscaldamento Globale.
    Dicono che nei loro modelli climatici tengono conto sia delle variazioni solari che dei cicli oceanici, e che quindi il Global Warming non procede in linea retta, ma attraverso oscillazioni, con pause ed anche brevi periodi di raffreddamento.
    Ad ingarbugliare maggiormente la questione c'è la dichiarazione di Mojib Latif, un membro dell'IPCC, che dice che, effettivamente, potrebbe essersi innescato un meccanismo di raffreddamento del mondo della durata di 15 o 20 anni.
    E' un membro di primo grado nell'IPCC, in quanto è uno dei massimi modellisti climatici, e lavora presso l'Istituto Leibniz di Scienze Marine dell'Università di Kiel, in Germania.
    Secondo lui, tra 15 o 20 anni, allora l'effetto antropico vincerà quello naturale, ed il clima si riscalderà con un "effetto valanga".
    Non concordano con lui, invece, gli esperti del Meteoffice, i quali affermano che, tra il 2010 ed il 2016, almeno tre anni saranno più caldi del 1998.
    Ovviamente, gli scettici ribattono che invece è molto più probabile un raffreddamento, almeno fino al 2030.
    Non ci resta che vedere quello che si verificherà nei prossimi anni, intanto, notiamo che, attualmente, le indicazioni di un arresto del Global Warming ci sono tutte, vediamo se si manterranno prossimamente.

    fonte dati: Redazione Meteo Giornale
     
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  15. Blizzard81
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    Poticino ottimo Articolo e che la dice lunga sulla complessità del nostro clima. I cambiamenti climatici repentini fanno parte della natura.

    Detto questo però vi debbo postare un articolo di segno contrario uscito oggi su Repubblica e che parla di cambiamenti sconvolgenti che starebbero avendo nella circolazione dei venti artici.
    Solite balle catastrofiste ?? :fisch.gif:


    Da http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/a...html?ref=hpspr1


    Nonostante che durante l'estate appena trascorsa i ghiacci non abbiano raggiunto i livelli minimi del 2007 e del 2008, i ricercatori si trovano di fronte a cambiamenti estremamente drastici rispetto a soli 5 anni fa e con trasformazioni che avvengono assai più velocemente del previsto.

    "Lassù %­u2013 ha continuato Lubchenco - i cambiamenti ambientali avvengono ad una velocità assai più elevata rispetto al resto del pianeta con ricadute che si fanno sentire anche molto lontano". Al Polo Nord dunque si sta verificando qualcosa che va ben al di là del semplice scioglimento dei ghiacci e da alcuni anni a questa parte si sono innescate situazioni che erano del tutto imprevedibili solo 5 anni fa.

    Un esempio, sono i cambiamenti su larga scala dei venti. Negli ultimi anni infatti, si è creata una anomala alta pressione sul lato artico che si affaccia al Nord America e una bassa pressione verso l'area euroasiatica. Il tutto certamente connesso con la mancanza di ghiacci durante il periodo estivo. Nella complessa evoluzione meteorologica dell'artico ciò determina la formazione di venti più prolungati che soffiano da sud verso nord, i quali incrementano il trasporto di calore sull'Oceano Artico.

    Nel Nord America vi è stata un forte riduzione delle precipitazioni nevose, mentre in Siberia si è notato un aumento delle piogge. Nell'America del Nord infatti, durante le stagioni invernali 2007/08 e 2008/09 la stagione nevosa si è notevolmente ridotta con un anticipo della primavera che ha portato allo scioglimento la poca neve caduta. La temperatura del permafrost (lo strato di terreno permanentemente ghiacciato) è salito di 2°C negli ultimi 35 anni, di cui un grado nell'arco dell'ultimo quinquennio.
     
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15 replies since 27/10/2009, 09:38   231 views
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