France -Telecom, nuovo suicidio

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    PARIGI - Una dipendente di France Telecom è morta dopo essersi lanciata dal quarto piano della finestra di un palazzo sede del gruppo di telefonia francese, a Parigi. La donna è morta in ospedale.

    Il suicidio è avvenuto nel XVII arrondissement. Due giorni fa un dipendente si era pugnalato in pieno petto durante una riunione in cui aveva appreso che il suo posto era stato tagliato. Dal febbraio 2008 ad oggi 23 sono stati i dipendenti di France Telecom ad essersi tolti la vita. Sette solo quest'estate.

    (Repubblica.it)

    Ecco cosa producono crisi e continui tagli di personale nella vita reale delle persone comuni :disgust1.gif:
     
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  2. Ice1986
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    Vergogna ...ma è sbagliato cmq pure togliersi la vita..
     
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  3. Vassilissa
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    Il problema è poco noto, ma è sempre lo stesso. Ovvero quando le imprese fanno le "grandi manovre" economiche vendendo, acquistando, esternalizzando un ramo d'azienda non vengono mai considerate i dipendenti come "persone" ma come numeri di stipendi da erogare. E se oggi, visto il mercato mondiale, è comprensibile che un'azienda attui determinate politiche è criticabile la facilità e la velocità con le quali si lasciano a casa i dipendenti. Il mercato del lavoro è ormai dominato da una logica di "frammentazione" dell’impresa, che spostando continuamente i lavoratori da una società all’altra (outsourcing) oppure stazionando in ammortizzatori sociali, consente un minor esborso di denaro in retribuzioni durante l'anno fiscale. In Italia tutto questo ha ancora più campo poichè queste manovre economiche delle grandi imprese sono favorite dal fatto nell'ordinamento giuridico italiano il gruppo di società è privo di un'autonoma soggettività giuridica. Come France Telecom ha ceduto i suoi impiegati ad un gruppo tedesco, in egual modo in questi giorni Vodafone ha ceduto 914 lavoratori e tantissimi altri hanno perso il posto di lavoro. Essere venduti come merce di scambio non è civile e dignitoso... Io e 400 miei colleghi abbiamo vissuto questa esperienza, e durante "l'asta" per l'acquirente più "generoso", non si dormiva la notte perchè non si sapeva se al risveglio avresti avuto ancora un lavoro...
     
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    Ottima spiegazione..ora nessuno può dire di non sapere come vanno le cose.. :wink_smilie.gif:
     
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  5. Vassilissa
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    In realtà bisognerebbe sapere che ormai il mondo del lavoro privato è SOLO così...
     
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    CITAZIONE (Vassilissa @ 14/9/2009, 14:43)
    In realtà bisognerebbe sapere che ormai il mondo del lavoro privato è SOLO così...

    Purtroppo non si sa.. alcuni, che hanno la fortuna di nascere nella bambagia, credono che le lamentele di voi lavoratori del settore siano esagerate..
    Altro che esagerate, è un sistema vergognoso che rende tutti precari :mad1.gif:
     
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  7. Blizzard81
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    CITAZIONE (Vassilissa @ 14/9/2009, 08:23)
    Il problema è poco noto, ma è sempre lo stesso. Ovvero quando le imprese fanno le "grandi manovre" economiche vendendo, acquistando, esternalizzando un ramo d'azienda non vengono mai considerate i dipendenti come "persone" ma come numeri di stipendi da erogare. E se oggi, visto il mercato mondiale, è comprensibile che un'azienda attui determinate politiche è criticabile la facilità e la velocità con le quali si lasciano a casa i dipendenti. Il mercato del lavoro è ormai dominato da una logica di "frammentazione" dell’impresa, che spostando continuamente i lavoratori da una società all’altra (outsourcing) oppure stazionando in ammortizzatori sociali, consente un minor esborso di denaro in retribuzioni durante l'anno fiscale. In Italia tutto questo ha ancora più campo poichè queste manovre economiche delle grandi imprese sono favorite dal fatto nell'ordinamento giuridico italiano il gruppo di società è privo di un'autonoma soggettività giuridica. Come France Telecom ha ceduto i suoi impiegati ad un gruppo tedesco, in egual modo in questi giorni Vodafone ha ceduto 914 lavoratori e tantissimi altri hanno perso il posto di lavoro. Essere venduti come merce di scambio non è civile e dignitoso... Io e 400 miei colleghi abbiamo vissuto questa esperienza, e durante "l'asta" per l'acquirente più "generoso", non si dormiva la notte perchè non si sapeva se al risveglio avresti avuto ancora un lavoro...

    Spiegazione impeccabile che non fa una piega. Aggiungo anche che in Italia il silenzio dei mass media sulla reale gravità della crisi fa il resto. :icon_rolleyes.gif:
     
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  8. Vassilissa
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    Ovviamente il risparmio sui costi è la medesima variabile che pilota le decisioni di esternalizzazione delle imprese occidentali verso quei paesi "sottosviluppati" come l'India o come la Romania che costituiscono grossi bacini di manodopera a basso costo. Senza contare che con l'ingresso di questi paesi nella comunità europea, le imprese vengono addirittura agevolate nelle loro azioni di "commercio".
     
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  9. Vassilissa
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    http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/e.../video-web.html

    PARIGI - Una video in cui il presidente di France Télécom mette le sue équipe sotto pressione con il sorriso, come se si trattasse di un divertimento: dieci mesi, con 24 suicidi alle spalle, quel filmato non fa per niente ridere i dipendenti del grande gruppo transalpino. Anzi, dà qualche brivido ai 185 mila dipendenti, che stamani hanno appreso con sollievo le dimissioni del numero due dell'azienda, Louis-Pierre Wenes, il cost killer, l'uomo cui vengono imputati i metodi di management troppo spicci che hanno provocato il disastro umano e sociale che France Télécom sta affrontando.

    Il tono impiegato da Didier Lombard, presidente e amministratore delegato, mentre si rivolge ai suoi ricercatori è retrospettivamente scioccante. Lombard è stato un ottimo ingegnere, ma non è molto dotato nei rapporti umani. Pochi giorni fa, per esempio, aveva parlato di "moda dei suicidi" e aveva dovuto scusarsi pubblicamente. Nella video del 20 gennaio dice ai suoi che non possono riposarsi sugli allori: "Quelli che non sono a Parigi, che pensano che andare a pesca sia meraviglioso..... Beh, è finita". La pacchia, sottinteso.

    Adattarsi è la parola d'ordine. Unica attenuante: Lombard dice, sempre ridendo, che tutte le regole si applicheranno anche a lui stesso. Un discorso che in sé non è molto diverso da quello tenuto da altri dirigenti, ma che dentro France Télécom, dove sono stati usati metodi più brutali che altrove per imporre le scelte manageriali, suona sinistro.

    La rimozione di Wenes, che si accompagna al blocco della mobilità interna sino alla fine dell'anno, dovrebbe riportare un po' di calma nel gruppo. E' stato lui a mettere in pratica il piano Next per la modernizzazione della società e i suoi metodi sono stati considerati troppo radicali dai sindacati. Al suo posto è stato nominato Stéphane Richard, ex direttore di gabinetto del ministro delle Finanze (lo Stato e la Caisse des Dépots controllano ancora il 38% della società, malgrado la privatizzazione), da poco arrivato in azienda. Sarà lui, nel 2011, a rimpiazzare Lombard. Che per il momento resta al suo posto: Sarkozy non ha voluto destabilizzare la società licenziando il suo numero uno.
     
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8 replies since 12/9/2009, 10:55   56 views
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